arrow_upward
Vivere la casa in tempi di quarantena

Quanto le nostre abitudini stanno plasmando i nostri spazi e quanto questi stanno plasmando le nostre abitudini?
Un tema quanto mai attuale che abbiamo deciso di porre sotto la lente di ingrandimento attraverso un attento confronto tra voci, storie e abitudini diverse per immaginare e ripensare al concetto di casa.

L’emergenza Covid-19 ci ha costretti a vivere la casa più di quanto avremmo immaginato, innescando inevitabilmente una scomposizione dell’ambiente domestico , rivelandone le criticità e i suoi punti di forza.


Abbiamo trasformato il salotto in un parco giochi per i nostri bambini

Il soggiorno in un ufficio aziendale ottimizzato e multifunzionale, la cucina in un laboratorio di disastri e sperimentazioni, abbiamo festeggiato compleanni in quarantena riscoprendo il valore della convivialità e sviluppando una personale “resilienza domestica”.


Contenitore dinamico di idee, cambiamenti e progetti, nel 2020 la casa ha cambiato forma molte volte ed è da qui che nasce HOMING, la nuova rubrica di ISA Project in cui racconteremo questi cambiamenti attraverso una raccolta di interviste, aprendo nuove finestre sulle case degli italiani, su quello che siamo e che saremo.


A intervenire oggi: Nicola Vignolini Barbera, coach e master practioner PNL al sostegno motivazionale per lo sviluppo delle qualità della persona nonché professionista abituato ad analizzare e promuovere il cambiamento.


Credi che qualcosa sia cambiato nell'ultimo anno per le persone nella dimensione "casa"?

La dimensione “casa” ed il suo utilizzo sono molto soggettive seppur esistano molti punti in comune per tutti noi. Pensa a chi fa i lavori a turni e deve riposare di giorno, a chi fa smart working, a chi ha il suo studio in appartamento, a quanti sono i componenti della famiglia, le loro età o per stare più nel generale alla filosofia di vita che ha chi vi abita.


Sicuramente più che parlare di cambiamento nella dimensione “casa” mi viene da domandarmi se e come i vari nuclei siano riusciti a modellare il proprio modo di vivere la casa e se abbiano trovato strategie efficaci per affrontare i vari tipi di lockdown che abbiamo vissuto e stiamo vivendo dallo scorso anno.


Siamo diventati prigionieri o abbiamo costruito rifugi?

C’è chi ha scoperto di avere una reggia, chi ha inventato nuovi modi di vivere la casa. C’è chi in quattro persone per 50 metri quadri ha scoperto il piacere di condividere e reinventarsi gli spazi e chi in una villa con parco e piscina si è depresso sentendosi prigioniero. Sicuramente siamo stati messi davanti ad una grande prova ed una grande opportunità: sviluppare una resilienza domestica.


Cosa è cambiato nella tua casa? Hai fatto cambiamenti, hai comprato qualcosa di diverso?

La mia casa è rimasta invariata nella sua essenza zen, minimalista nel suo arredamento, con grandi spazi di luce e movimento. Ho sempre pensato che stare nel “bello” favorisce il benessere e le energie positive. A me la mia casa piace e non ho avuto la necessità di apportare modifiche.


Le tue abitudini casalinghe sono cambiate?

Quelle si e con piacere! Nel mio lavoro ero abituato a vivere prevalentemente alcuni spazi della casa. Con l’avvento del lockdown mi sono vissuto a 360 gradi gli ambienti, con il mio pc per lavorare o il mio tappetino per allenarmi, mi sono mosso ogni giorno in un angolo diverso della casa vivendone e godendone le diverse prospettive. Non ho una villa, ho un normale appartamento di 80 metri quadri.


Che ruolo avrà la casa nei prossimi mesi e anni?

Bella domanda! Per chi avrà imparato qualcosa di nuovo da questa esperienza sicuramente la casa sarà un luogo dove stare bene in ogni occasione, per tutti gli altri rimarrà il luogo dove continuare a lamentarsi.


Come dovremmo modificare la nostra casa per essere più reattivi, pronti e affrontare il futuro con efficacia?

Io vi lascio degli ingredienti necessari poi sta ad ognuno di noi cucinare il miglior piatto ed abbinare il miglior vino: luminosa, arieggiante, smart, bella, comoda, stimolante, rilassante.

Come sempre la qualità è quello che fa la differenza tra una cosa “buona” e una cosa “speciale”.


Vuoi raccontarci la tua esperienza? Scrivici una mail cliccando qui, siamo curiosi di conoscere il tuo punto di vista!